Sappiamo tutti che se dimentichiamo un cartone di latte aperto per qualche giorno a temperatura ambiente dovremo poi buttarlo via: sarà irrimediabilmente andato a male, prendendo gusto e odore rancidi. Tecnicamente si parla di “lipoperossidazione”. Forse, però, non tutti sanno che una reazione chimica simile può avvenire anche nel nostro organismo. A farne le spese sono i fosfolipidi, i grassi presenti nelle membrane cellulari. Responsabili di ciò sono molecole pericolose come mine vaganti: i radicali liberi. Già i loro nomi appaiono minacciosi: idrossile, perossido, anione superossido, e lo sono davvero, visto che concorrono nel processo di invecchiamento e in moltissime patologie. I radicali liberi alterano la struttura e le funzioni di quasi tutti i componenti cellulari, rendendo le cellule vulnerabili a qualsiasi tipo di aggressione esterna ed attaccano le proteine della pelle come il collagene favorendo la comparsa delle rughe. Ancor più minacciosa è la loro influenza sulla preziosa struttura del Dna, predisponendo l’organismo al cancro attraverso mutazioni genetiche. Paradossalmente è proprio il nostro corpo la prima fabbrica di radicali liberi! Infatti le cellule consumando ossigeno per le loro attività vitali li producono come una sorta di spazzatura metabolica. Altri radicali ci colpiscono dall’esterno, attraverso l’aria inquinata, il fumo di sigaretta e per effetto delle radiazioni violette mentre beatamente ignari ci rosoliamo al sole. L’insidia viene inoltre anche dall’eccesso di alcol poiché molti radicali si sviluppano durante il metabolismo del metanolo e dall’uso abituale di oli di semi dall’alto contenuto di grassi polinsaturi per friggere, specie quando vengono portati a temperature superiori a 180 gradi. Il cibo però, ancora una volta può costituire un’eccellente medicina. Vi sono infatti particolari sostanze presenti in alcuni alimenti che sono in grado di contrastare efficacemente i radicali, sostanze come il Selenio, lo Zinco, la vitamina C, il Betacarotene (precursore della vitamina A) ed il Tocoferolo che forma la vitamina E. Queste ultime tre vitamine lavorano come degli spazzini: la A e la E catturano il radicale e lo cedono alla vitamina C che, essendo eliminata molto rapidamente dall’organismo, lo trascina con sé completando l’opera di smaltimento. L’alimentazione dunque deve prediligere tutti gli alimenti che contengono questi preziosi “spazzini”. Per essere sicuri di assumerne il giusto apporto possiamo aiutarci ricordando che il cibo”verde” come le verdure a foglia e “rosso” come fragole e pomodori in genere sono più ricchi in vitamine del gruppo C, mentre il cibo “giallo” come carote, zucche, meloni e albicocche è più ricco di betacarotene. Fonti di vitamina E sono l’olio di germe di grano, tutti i cereali tassativamente integrali, i semi come le mandorle e le noci. Il Selenio è contenuto nel germe di grano e nei cereali integrali come avena, riso e orzo. Pesci e legumi, oltre a semi e cereali integrali, sono ottime fonti di Zinco. Occhio dunque non solo alle calorie, ma anche ai colori che mettiamo nei nostri piatti!